Tra le polemiche del Salento più glam degli ultimi 20 anni (o di sempre), c’è qualcosa che prospera non curante dell’aumento del prezzo degli ombrelloni, delle frise in spiaggia e dell’ospitalità di lusso. Ed è nuotare. Nuotare in mare, nuotare in acque libere.
Ne è orgogliosa Snalsea, associazione di nuoto in acque libere in Salento, fondata nel 2012 da Ivan Marrocco che ad oggi conta 300 iscritti. Del mare ha fatto scena di allenamento, di incontri, di inclusione, di valorizzazione rispettosa del territorio. Tutto l’anno.
Ospitalità ed accoglienza delle città bagnate dal mare sono storicamente uniche e così la comunità del nuoto in acque libere, e di Snalsea, è tra le più ospitali che si possano immaginare: nessuno è arrogante o si preoccupa di quanto sei in forma o della distanza che puoi percorrere. Chiunque incontri ti incoraggerà e sarà semplicemente entusiasta che sia lì a goderti questo sport che è come un balsamo per l’anima.
Il nuoto in acque libere, infatti, per le lunghe distanze percorse, è la condizione migliore per avvicinarsi a uno stato di meditazione e di attenzione ai propri movimenti e al proprio respiro. Uno stato mentale di profonda beatitudine e di completa comunione con il mare e la natura.
In ogni mese dei 12, per almeno 3 volte a settimana, i nuotatori di Snalsea si incontrano liberamente per nuotare fino a 300km in un anno, determinati a praticare a prescindere dalle condizioni atmosferiche. Anche, e soprattutto d’inverno, quando l’acqua è più fredda e maggiore è l’adrenalina.
Nei mesi estivi, poi, Snalsea vanta un’organizzazione di circa 10 eventi competitivi e più di 40km a stagione con vivissima partecipazione a livello nazionale e nell’ultimo anno anche internazionale (in ripresa dopo il Covid). Sono quasi 100 gli eventi organizzati dall’inizio.
Insomma, gente di mare per il mare e per lo sport, inclusività e sostenibilità, integrazione con la natura. Snalsea, ritratto di un amore a km0.